Uno studio del 2005 della professoressa Melissa Hines della Cambridge University evidenziava infatti che i giovani primati, se lasciati in una stanza piena di giochi, si indirizzano naturalmente a seconda del genere, manifestando i maschi una preferenza verso le macchinine e le femmine verso giochi morbidi o bamboline.
E l'industria ludica orienta sempre di più questa diversità, rafforzandola. Si può dire che le differenze di genere, nel mondo infantile, sono oggi molto più pronunciate rispetto ai decenni passati. […] La responsabilità non è però solo dei produttori, ma anche dei genitori, che hanno la naturale quanto spesso inconscia attitudine a seguire un sentiero già tracciato nella scelta dei giocattoli e nella crescita dei figli, suggerendo tacitamente un ruolo e un comportamento fin dai primi anni di vita.
Emanuela Di Pasqua
16 dicembre 2008
COMMENTO
Questo articolo sostiene che i maschi e le femmine hanno attitudini diverse per natura, questo porta ad uno sviluppo maggiore di alcune facoltà nei primi e altre nelle seconde, aggiungerei però che ci sono le dovute eccezioni, infatti io per esempio da piccola odiavo le bambole, mi divertivano molto invece le piste con le macchinine. Fin Qui posso capire, ma quello che mi fa pensare è il fatto che questo fenomeno si sia rafforzato negli anni, sarebbe stato molto più logico che con la parità dei sessi sia andato attenuandosi, ormai ogni attività, sport, impiego, professione ecc… è aperto e praticato da entrambi i sessi. Voi cosa ne pensate?
”anche dei genitori, che hanno la naturale quanto spesso inconscia attitudine a seguire un sentiero già tracciato nella scelta dei giocattoli e nella crescita dei figli, suggerendo tacitamente un ruolo e un comportamento fin dai primi anni di vita.” Siete d’accordo con questa frase? Credete che i vostri genitori vi abbiano in qualche modo condizionato nel segiure un sentiero già tracciato?
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